Luglio 29, 2019
Almanacco Barbanera “Memoria del Mondo” Unesco

“Spello#1” by Roberto Ferrari is licensed under CC BY-SA 2.0
L’almanacco Barbanera – una pubblicazione editoriale a cadenza annuale che accompagna la vita degli italiani sin dalla seconda metà del XVIII secolo – è oramai conosciuto a livello non solo nazionale ma anche internazionale. Fedele alla tradizione popolare, quest’opera eterogenea ha contribuito a diffondere notizie e conoscenze sui più svariati campi del sapere: dal classico calendario alle previsioni meteo e alle fasi lunari; dai consigli per l’agricoltura e la vita in casa ai primi rudimenti di diverse scienze e discipline; dalla narrazione di fatti di cronaca sino alle curiosità, ai proverbi e agli aneddoti. Prendendo in prestito le parole del famoso poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio, ammiratore del celebre almanacco: “Il libro del mio capezzale è quello ove s’aduna ‘il fiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioni’: il Barbanera”.
Conservata a Spello presso la Fondazione Barbanera 1762, la serie di almanacchi pubblicati tra il 1762 e il 1962 ha ottenuto nel 2015 un fondamentale riconoscimento. Questo immenso patrimonio documentario è stato valutato e iscritto dall’UNESCO nel registro della “Memoria del Mondo”. Le sue caratteristiche lo hanno infatti reso un simbolo letterario che ha contribuito a plasmare una cultura di massa e l’identità di un’intera nazione. Archivi di Valore – orgogliosa di essere stata scelta per svolgere un lavoro di tale rilevanza – ha contribuito alla salvaguardia di questo patrimonio dell’umanità, digitalizzando i volumi UNESCO attraverso scanner planetari professionali – dotati di piani basculanti e a luce fredda – e ottenendo immagini ad alta risoluzione fedeli all’originale. Dopo aver digitalizzato gli almanacchi presso la sede della Fondazione Barbanera 1762, Archivi di Valore ha facilitato l’opportunità di fare ricerche mirate all’interno degli almanacchi – tramite una particolare e sviluppata lettura OCR – permettendo ad appassionati e studiosi di velocizzare il proprio lavoro attraverso un’indagine puntuale di singoli termini o frasi più complesse.
Si è inoltre prodigata nella valorizzazione di queste opere attraverso lo sviluppo di un software, Kipix: nuova piattaforma web based e dal design responsive sviluppata internamente da Archivi di Valore per la fruizione della collezione patrimonio dell’umanità, che può ora far conoscere il proprio inestimabile valore anche alle audience più remote.

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